Alice ed Hematyt, un'intesa vincente
Alice Arcangeli è cresciuta con Hematyt, un cavallo polacco grazie a cui ha costruito un metodo tutto suo di relazione con gli equidi, basandosi sulla formazione di celebri addestratori. In questo servizio la giovane amazzone romagnola, ci racconta di se’ e dice: “Sono un accumulatrice compulsiva di cavalli, non ne ho mai ceduto uno, ma,
ognuno di noi ha un cavallo nel cuore con cui si capisce al volo, così come accade a me con Hematyt”.Un cavallo è per sempre. Non ha dubbi Alice Arcangeli, amazzone romagnola che conduce una scuderia a Santarcangelo di Romagna. Quaranta cavalli in tutto di cui 5 di sua proprietà, 15 quadrupedi della scuola di equitazione che qui ha sede e altri di privati. Una passione quella di Alice per il mondo equestre che iniziò da bambina, quando una zia gli propose un cavallino di nome Hematyt.
“Fu subito amore a prima vista” dice, sottolineando che sono insieme da ormai 16 anni. “Correva l’anno 2006 – spiega - Hematyt quest’anno compirà 25 anni, è nato a gennaio, è un cavallo polacco di grande carattere e molto equilibrio”. I due hanno praticamente la stessa età, dato che Alice è nata nel 1995.“Ognuno di noi ha un cavallo del cuore con cui ci si capisce al volo – dice introducendo questa chiacchierata - Hematyt è stato il mio primo cavallo, siamo cresciuti insieme ed è stato lui a spingermi a ricercare un'equitazione diversa: volevo garantirgli il maggior benessere possibile. Ai miei occhi è perfetto, non lo cambierei di una virgola e so già che non troverò mai nessun cavallo come lui”.
Siamo al Centro Ippico "Le Querce" nel riminese, dove Alice è conosciuta per l’approccio costruttivo che ha con i cavalli e con i suoi allievi. Dice di se stessa: “Sono un accumulatrice compulsiva di cavalli non ne ho mai ceduto uno”. Quando si arriva al centro ippico la si riconosce subito: capelli rossi, occhi chiari, fare sicuro e portamento eretto. “I cavalli hanno sempre fatto parte della mia vita, mi hanno affascinato fin da piccola – confida - la sensibilità e la disponibilità di questi animali non finirà mai di stupirmi. Ricordo ancora la mia prima lezione di equitazione, tanto mi piacque e mi emozionò… che non smisi più”.
Una vita passata a cavallo? “Si, la passione per questo sport è diventata la mia quotidianità; terminati gli studi ho iniziato a specializzarmi, prima ho ottenuto i brevetti federali per insegnare, poi ho frequentato corsi e stage. Mi sono resa ben presto conto che più il livello tecnico saliva più veniva a mancare il rispetto per il cavallo, ho cercato quindi nuove strade che rispondessero alla mia sensibilità, dove l'animale fosse davvero il protagonista, dove la prestazione non avveniva a discapito loro. Grazie a Antonello Radicchi, addestratore, aprì gli occhi. Egli mi dimostrò che era possibile conciliare la tecnica con il rispetto psicofisico del cavallo. Da lì nacque la scuola del Feel, che ha come obiettivo la divulgazione di una tecnica che va "verso il cavallo". Ho aperto poi la mia scuola con la mia idea di equitazione”.
Cosa fanno i ragazzi che vengono qui? Quali discipline trattate? “I nostri allievi seguono la nostra metodologia e hanno davvero a cuore il benessere dei loro cavalli e non potrei essere più orgogliosa di loro. Trattiamo numerose discipline, dal lavoro in piano al salto ostacoli, cross country, dressage, passeggiate ecc... Senza tralasciare mai il benessere del cavallo. Proprio riguardo a quest'ultimo cerchiamo di garantire la migliore gestione possibile, spesso ci arrivano soggetti provenienti da situazioni complicate o mal gestiti con problematiche fisiche o comportamentali. Da qui parte un lavoro di riabilitazione per garantire una vita più sana possibile”.
Conobbi Alice anni fa. Portai da lei un’anziana cavalla in difficoltà che avevo recuperato non facilmente. Rimase lì diverso tempo, tempo in cui recuperò quei duecento kg che le mancavano e in cui riprese la socialità tipica degli equidi. Nella stessa scuderia conobbi anche Quenn, una purosangue bellissima, oggi amatissima ma ii cui destino sarebbe stato incerto, date le condizioni in cui venne recuperata. Tante storie, tanti cavalli e belle persone che qui hanno trovato casa.
Come si definisce una istruttrice etologica? “Rimango sempre un cavaliere abbastanza esigente e competitivo, continuo la mia formazione, cerco di portare i miei cavalli e quelli dei miei allievi a livelli sempre più alti senza necessariamente rientrare in un circuito agonistico. In equitazione, come in altri ambiti, non bisogna mai sentirsi "arrivati", ma mettersi costantemente in discussione e alla prova. Periodicamente tengo anche stage esterni per andare in contro alle necessità degli allievi. Sono momenti sempre coinvolgenti e istruttivi, anche per me”.
Cosa offre il centro ippico le Querce. Nella pratica in questo centro ippico si offre agli ospiti ed agli allievi, lezioni di equitazione anche in passeggiata, nelle strade sterrate fra le campagne a lato del fiume Marecchia. Il centro estivo per i ragazzi è frequentatissimo e garantisce una conoscenza del mondo equestre e l’avvicinamento allo stesso per i più piccoli. Durante le giornate estive si ha la possibilità di conoscere oltre ai cavalli anche tanti altri animali, imparando a prendersi cura di loro attraverso un percorso educativo in un ambiente sano e a contatto con la natura. Centro ippico Le Querce, via Pallada 547, San Martino dei Mulini, Santarcangelo di Romagna, Rimini centroippicolequesrce@gmail.com